Analisi del percorso formativo universitario di ambito nutrizionale in Europa: articolazione e caratteristiche dei corsi di laurea

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Il binomio alimentazione/salute trova sempre maggior spazio nella nostra società dove la ricerca di un miglioramento dello stato di benessere è fortemente legata ad un concetto di stile alimentare inteso nella sua accezione più equilibrata in termini di supporto nutrizionale, al punto tale di essere divenuta parte integrante di molti trattamenti terapeutici mirati ad una vasta gamma di patologie, oltre che un fattore ritenuto determinante per un invecchiamento sano.
Sempre maggior rilievo hanno pertanto assunto, nel tempo, le figure professionali specializzate nell’alimentazione le quali, per la complessità dei variegati aspetti di cui si compone il settore e sulla base delle competenze acquisite e del background scientifico dei diversi percorsi di studi universitari di primo e secondo livello, non possono essere considerate “interscambiabili”.
L’obiettivo del presente lavoro è quello di mappare, a livello europeo, i corsi di laurea che si occupano di nutrizione e dietetica, al fine di elaborare una panoramica della formazione universitaria europea in questo settore e delle prospettive professionali proposte ai laureati di primo e secondo livello.
Il termine “Dietician” è stato mantenuto in lingua inglese per evitare un’assonanza diretta con figure professionali, che a livello italiano, si diversificano da quella del nutrizionista.
Tale distinzione non sembra essere presente in altre nazioni europee se non in Portogallo.
In Europa, escludendo l’Italia, è stato possibile mappare 97 corsi di laurea di primo livello in nutrizione e/o dietetica e 39 corsi di laurea di secondo livello.
Tra questi ultimi, gli indirizzi spaziano dalla nutrizione sportiva all’alimentazione (vista anche nel contesto della produttività primaria degli alimenti), dalla nutrizione clinica alla comunicazione nutrizionale, dai comportamenti alimentari alle scienze degli alimenti, dall’obesità e malattie metaboliche alla nutrizione collettiva.
Un primo dato che emerge è che in tutte le nazioni la formazione del nutrizionista prevede due livelli di laurea (di primo e di secondo livello) tra loro integrati. Mentre i corsi di laurea di ogni Stato risultano abbastanza omogenei tra loro, tale omogeneità non è riscontrabile tra i diversi Stati. Dall’analisi delle lauree di primo livello, gli insegnamenti più diffusi sono quelli orientati verso l’alimentazione e la nutrizione, pur differenziati da sede a sede. Molto presenti sono anche gli insegnamenti di chimica generale e biochimica, riscontrati rispettivamente nell’80% e 87% dei percorsi di primo livello. In circa il 65% dei Corsi di laurea di primo livello, sono presenti insegnamenti di fisiologia e microbiologia, mentre solo il 25% presenta corsi di area umanistica (etica, psicologia, ecc) e di altre discipline di base come matematica e fisica.
Diverse discipline di area biologica sono anche presenti in tutti i corsi.
Inoltre, è possibile osservare che Stati come Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna risultano avere un profilo di base scientifica più completo. È da notare che in queste Nazioni la durata dei corsi di primo livello risulta essere di 4 anni, quindi più lunga rispetto alla media europea. Anche in queste nazioni sono però previste lauree di II livello.
In Italia la formazione del biologo nutrizionista risulta diversificata da sede a sede. Un percorso 3+2, con una laurea di primo livello di tipo biologico, che fornisca solide basi scientifiche (ma già orientata verso le scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana), e una laurea di secondo livello che rappresenti un completamento e specializzi la formazione del nutrizionista, è presente, infatti, ancora in poche sedi. Più numerose, invece, sono le lauree magistrali focalizzate sulle scienze dell’alimentazione e della nutrizione, con un’importante presenza di insegnamenti di tipo biologico e medico.
Tali lauree prevedono sempre che uno dei percorsi di accesso privilegiato sia una laurea di primo livello di tipo biologico con una forte preparazione scientifica di base, ma più generalista.
La ricerca in nutrizione ha oggi davanti a sé molte sfide importanti come costruire “linee guida” per una nutrizione personalizzata basata su evidenze scientifiche condivise, validare gli effetti salutistici di nutraceutici e alimenti funzionali, permettere un avanzamento delle conoscenze in tutto ciò che lega l’alimentazione alla salute e al benessere della persona. È quindi auspicabile che nell’ambito del ventaglio di professioni aperte ai biologi, il nutrizionista acquisisca una formazione orientata, dal percorso universitario, verso i temi propri della sua formazione professionale ma valorizzando anche quelle conoscenze e competenze scientifiche di base su cui costruire una migliore comprensione dei meccanismi fisiologici e molecolare propri della nutrizione nelle sue interazioni con la fisiologia e la patofisiologia umana.
In particolare il biologo nutrizionista deve coniugare una approfondita conoscenza delle discipline tipiche della nutrizione, di impronta bio-medica, con altre necessarie per la conoscenza degli alimenti, della loro composizione chimica, delle matrici da cui si originano e delle loro trasformazioni.
Aspetto caratterizzante della figura del biologo nutrizionista sono anche le solide basi scientifiche, acquisite in modo particolare nella laurea triennale, che contribuiscono alle capacità critiche e di autoaggiornamento fondamentali per una figura professionale costantemente al passo con conoscenze scientifiche in continua evoluzione.

Laura De Gara
Clara Caniglia
Francesca De Propris
(Università Campus Biomedico Roma)

Analisi del profilo professionale del nutrizionista (nutritionist/dietician) nelle università europee: clicca qui per scaricare il lavoro.