Le zone umide, scrigni di biodiversità

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Lo studio del MUSE, pubblicato sulla rivista internazionale Biological Conservation, racconta 30 anni di tutela e studio delle aree umide in Trentino. Il 43% delle specie di avifauna censite in 26 differenti biotopi è andato incontro ad espansione; in calo il cannareccione e il migliarino di palude.

In tutto il mondo, le zone umide rappresentano uno degli ambienti più importanti per la biodiversità e per i servizi che offrono all’uomo, ma al tempo stesso anche uno di quelli più a rischio, con secoli di bonifiche, inquinamento, regimazione che ne hanno stravolto il “naturale funzionamento”.

L’articolo completo su www.lavocedeltrentino.it