Dalle missioni Apollo al grafene: i progressi delle celle a combustibile

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Assemblaggio di una cella combustibile all’interno di un impianto per il test “in-situ” di elettrocatalizzatori di ultima generazione e membrane polimeriche conduttrici (Foto: Massimo Pistore)

Era il 1839 quando Sir William Robert Grove, un avvocato e chimico londinese, effettuava i primi esperimenti su una cella a combustibile presso la Royal Institution of South Wales riuscendo a produrre energia elettrica facendo reagire tra loro idrogeno e ossigeno gassosi. Da allora, e soprattutto negli ultimi anni, le celle a combustibile hanno fatto enormi progressi e trovano posto nella produzione di corrente elettrica in dispositivi per uso civile e militare. Ne abbiamo parlato con il professor Vito Di Noto, direttore del gruppo di ricerca Chemistry of Materials for the Metamorphosis and the Storage of Energy (CheMaMSE) del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e presidente della divisione di elettrochimica della Società Chimica Italiana.

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