L’epidemia che ha decimato la specie protetta Pinna nobilis in tutto il Mediterraneo ha verosimilmente raggiunto le coste del Veneto, tra le ultime aree finora indenni. Un evento di mortalità di massa è stato infatti registrato a fine novembre 2020 presso alcune formazioni rocciose al largo del litorale veneziano, localmente note come “tegnùe”. I numeri sono allarmanti: oltre il 90% degli esemplari osservati è morto. Il fenomeno è stato riscontrato nel corso di attività di indagine svolte in collaborazione tra l’Istituto di Scienze Marine di Venezia (CNR-ISMAR) e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) nell’ambito della Direttiva 2008/56/CE sulla Strategia Marina, con il supporto operativo di Shoreline Soc. Coop.
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