L’oceano del futuro: una prospettiva socio-ecologica

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“Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”: questo l’impegno, contenuto nel Goal 14 dell’Agenda 2030, dichiarato dai leader mondiali per la tutela degli ecosistemi marini. Il quattordicesimo Obiettivo del documento si articola, poi, in numerosi target, alcuni dei quali in scadenza nel 2020: entro quest’anno le 193 nazioni firmatarie avrebbero dovuto “gestire in modo sostenibile e proteggere l’ecosistema marino e costiero per evitare impatti particolarmente negativi”; “regolare in modo efficace la pesca e porre termine alla pesca eccessiva, illegale, non dichiarata e non regolamentata e ai metodi di pesca distruttivi”; “preservare almeno il 10% delle aree costiere e marine”; “vietare quelle forme di sussidi alla pesca che contribuiscono a un eccesso di capacità e alla pesca eccessiva, eliminare i sussidi che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e astenersi dal reintrodurre tali sussidi”. Inutile sottolineare che, su scala globale, si è ancora ben lontani dal raggiungimento di simili obiettivi.

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