Per millenni, l’argento è stato utilizzato per le sue proprietà antimicrobiche e antibatteriche. Sebbene il suo utilizzo come disinfettante sia ampiamente noto, gli effetti che l’interazione tra l’argento e i batteri ha sull’argento stesso non sono ben compresi. Un team internazionale di ricercatori, coordinati dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Milano, ha scoperto che, mentre l’argento esplica la sua efficacia, i batteri modificano la struttura del metallo, quasi consumandolo. Tale scoperta permetterà di prevedere con maggiore precisione la durata dell’efficacia dei materiali antibatterici a base di argento e nello stesso tempo di studiare nuovi sensori per l’individuazione di patogeni.
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