Quando è partita la gigantesca ondata di Omicron, molte persone sono rimaste confortate dai dati che suggeriscono che questa variante è più mite rispetto alle versioni precedenti del coronavirus. Ma una domanda pressante è se Omicron possa cambiare il rischio di “long COVID,” un insieme di sintomi debilitanti che includono affaticamento, mal di testa, dolore e mancanza di respiro che può durare per mesi dopo un’infezione iniziale. Omicron ha meno probabilità di causare questa sindrome, o il pericolo rimane alto come per altre varianti?
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