Qualità dell’aria: in Friuli Venezia Giulia l’attenzione si sposta su ozono e benzo[a]pirene

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foto: @Pixel B/shutterstock.com - riproduzione riservata

Arpa Friuli Venezia Giulia ha recentemente presentato, nella Sala Mosaico della Direzione ambiente di Trieste, la “Relazione sulla qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia – anno 2021“. Si tratta di un rapporto redatto annualmente sulla base dei criteri fissati a livello nazionale ed europeo della normativa di settore (D. Lgs 155/2010).

Il report Arpa FVG conferma che la qualità dell’aria è sostanzialmente buona per la maggior parte degli inquinanti monitorati; sussistono delle criticità per l’ozono e per il benzopirene limitatamente a zone dove viene utilizzato massivamente legname per il riscaldamento domestico.

Il monitoraggio della qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia viene effettuato tramite una rete di stazioni di misura, veri e propri laboratori dislocati sul territorio regionale. La rete è pensata per descrivere la qualità dell’aria respirata dalla maggior parte della popolazione, tenendo conto delle diverse fonti d’inquinamento e delle caratteristiche climatiche e territoriali.

Attualmente la rete attiva sul territorio del Friuli Venezia Giulia è composta da 19 stazioni di proprietà di Arpa FVG (rete minima e di supporto) e da 16 stazioni aggiuntive  utilizzate per migliorare ulteriormente la conoscenza di alcune aree complesse come quelle soggette alle ricadute di grandi impianti industriali.

La Relazione considera tutti gli inquinanti “normati”, ovvero quelli per cui esiste un limite di legge in aria ambiente: i “Macroinquinanti” (materiale particolato PM10 e PM2.5, ossidi di zolfo e azoto, ozono, benzene e monossido di carbonio) e i “Microinquinanti” (benzo[a]pirene e metalli pesanti quali l’arsenico, il cadmio, il nichelio e il piombo).

Per approfondire vai alla pagina dedicata su arpa.fvg.it

Fonte news: Snp Ambiente