Nel 2021, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il processo di definizione della Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, il nuovo documento strategico nazionale che, in coerenza gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030, delinea una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla necessità di invertire, a livello globale, l’attuale tendenza alla perdita di biodiversità e al collasso degli ecosistemi.
Presso lo stesso Ministero è stato inoltre istituito l’apposito “Comitato di gestione per la Strategia Nazionale Biodiversità 2030″, cui tocca il compito di istruire le iniziative, gli atti, i provvedimenti e i documenti tecnico scientifici da sottoporre al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, individuata quale sede di decisione politica per quanto attiene l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia Nazionale Biodiversità 2030.
In particolare, nell’apposito schema di Decreto di approvazione della Strategia Nazionale Biodiversità 2030 e di istituzione dei suoi Organi di Governance, viene precisato che il Comitato definisce il “Programma di attuazione della Strategia Nazionale Biodiversità 2030” e lo sottopone all’approvazione della Conferenza Stato regioni.
Tale “Programma” individua, per le singole azioni della Strategia, il cronoprogramma, i soggetti responsabili ed attuatori e le fonti finanziarie.
Spetterà, di fatto, al Comitato di gestione il compito di rendicontare annualmente, sulla base del Programma di attuazione, i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi definiti dalla Strategia. Nell’ambito di tale rendicontazione il Comitato di gestione dovrà individuare eventuali problematiche che dovessero nascere nel corso dell’attuazione delle azioni previste e individua le modalità per la loro soluzione.
Ancora: il Comitato dovrà avvalersi del Network Nazionale per la Biodiversità quale strumento tecnologico di supporto all’attuazione, alla diffusione dei risultati ed al monitoraggio della Strategia Nazionale Biodiversità 2030.