Tumore ovarico, verso una terapia personalizzata

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Burlo Garofolo, Università di Trieste e Asugi fanno sistema nell’ambito di un progetto regionale. Lo studio, pubblicato su ‘Cancers’, è riuscito a coltivare in vitro cellule del tutto simili a quelle del paziente.

Ricreare in vitro condizioni simili a quelle presenti nell’organismo di una paziente con carcinoma ovarico è difficile: in coltura le cellule tumorali cambiano morfologia e comportamento, e ciò rende poco affidabili i test volti a verificare l’efficacia dei farmaci chemioterapici. Per cercare di ovviare a questo problema, è stato avviato – e sta dando i primi risultati – uno studio mirato a individuare le migliori condizioni colturali per le cellule di tumore ovarico, con un obiettivo ambizioso a lungo termine: stabilire per ogni paziente un protocollo terapeutico personalizzato.

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