Lo studio dell’interazione delle nanoparticelle con le cellule è di fondamentale importanza in biologia e nelle scienze biomediche, poiché le nanoparticelle possono essere “internalizzate” e interagire con le strutture intracellulari, modificando la normale fisiologia e indurre per esempio a una morte “programmata” le cellule tumorali. Inoltre, negli ultimi anni, il nanografene è stato utilizzato per l’identificazione di acidi nucleici, proteine, virus, ioni metallici, piccole molecole e per migliorare la consegna dei farmaci alle cellule specifiche, tanto da rappresentare un ottimo candidato come portatore di vaccini.
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